Home News “Nella Storia senza gloria”, 1/a puntata – Salernitana 1930-1931

“Nella Storia senza gloria”, 1/a puntata – Salernitana 1930-1931

Il racconto delle "Salernitane" che sfiorarono il successo ma che sono rimaste nel cuore dei tifosi granata

880
0
Tempo di lettura: 2 minuti

Estate 1930. La Serie B era nata da appena un anno e la Salernitana desiderava ardentemente farne parte. Per farlo, doveva vincere non solo il girone E di Prima Divisione 1930/1931 ma imporsi anche nella finale andata e ritorno contro la prima classificata dell’altro raggruppamento meridionale, quello F.

Il presidente Pasquale Pinto allestì dunque una squadra di prim’ordine, dove il centrocampista Cucciolini dal Livorno e gli attaccanti Agostinelli dal Legnano e Miconi dall’Udinese furono i colpi da 90. Alla guida tecnica venne confermato l’ungherese Gesa Kertesz, reduce da due vittorie in Seconda Divisione alla guida di Spezia e Carrarese e approdato nel 1929 sotto le pendici del Castello d’Arechi.

I biancocelesti partirono subito forte in una stagione che a gennaio 1931 vide il trasferimento dal vecchio “Piazza d’Armi” al “moderno” stadio “Littorio“, nel cuore del centro cittadino (il “Vestuti“, per intenderci). L’avversaria diretta per il primo posto era il Vomero (che qualche anno dopo sarebbe diventata Internapoli). E proprio la prima partita della storia della Salernitana al “Littorio” prevedeva, l’11 gennaio 1931, lo scontro al vertice. Fu un trionfo. Bonivento spaventò i biancocelesti che però rimontarono con l’uno-due nel finale di prima frazione firmato da Agostinelli e Terno. Miconi e Codari arrotondarono nella ripresa.

Strada per il primo posto spianata? Macché. Il 2 febbraio, Kertesz lasciò di punto in bianco la Salernitana e passò al Catanzaro. La società non ci stette e presentò ricorso alla Federazione, affidando momentaneamente la squadra a Silvio Stritzel. Ricorso vinto e Kertesz tornò a guidare la Salernitana dal 2 marzo. Meno male che nel mese di “buco” il Vomero non approfittò dello sbandamento della squadra e il 22 marzo, vincendo a Bagnoli 2-1 con rimonta nel finale firmata da Terno e Brioschi, la Salernitana conquistò matematicamente il primo posto.

Per poter ottenere la B, bisognava superare il Cagliari allenato da un altro ungherese semisconosciuto. Ossia Erno Erbstein, in futuro guida tecnica del Grande Torino (perirà anch’egli a Superga nella tragedia aerea del 4 maggio 1949) in uno spareggio andata e ritorno. Prima gara a Salerno, il 26 aprile. All’11’ Terno fece esplodere il “Littorio” ma al 31′ Ossoinach lo ammutolì. Ritorno il 3 maggio al campo di Via Pola. Al 45′ la Salernitana era in B, in quanto vinceva 1-0 con gol di Miconi. Al 90′, però, furono i sardi a festeggiare per effetto delle reti nella ripresa di Pulicheddu e Filippi. La B fu solo assaporata. E fu una grande delusione.