Home News Ingenuità difensive e carenze temperamentali regalano tre punti a un Genoa ordinario

Ingenuità difensive e carenze temperamentali regalano tre punti a un Genoa ordinario

La squadra parte bene, passa in vantaggio, sembra in pieno controllo, poi è vittima dei suoi errori difensivi e si smarrisce sul piano psicologico e temperamentale. Candreva ci mette anima e idee, Bradaric spinge fin quando ne ha. Martegani e Kastanos accendono qualche luce. Difesa scarsamente tranquilla, attacco sterile e macchinoso.

671
0
Tempo di lettura: 4 minuti

OCHOA 6: può poco sulla conclusione ravvicinata di Retegui. Idem sul rigore di Gudmundsson. Per il resto, non deve mai intervenire in maniera decisiva ed è costretto ad uscire a testa bassa dal campo a causa delle solite distrazioni difensive.

PIEROZZI 5: sulla rapida azione del pari rossoblù, presidia male lo spazio sulla corsia destra nel quale si inserisce Retegui che fa gol. Si vede poco in sovrapposizione e le sue iniziative sono spesso caotiche. Le sgroppate ammirate a Reggio lo scorso anno, al momento non si vedono.

GYOMBER 5: accorcia troppo su Lovato e si perde Retegui che si allarga, riceve palla e supera Ochoa. Per il resto il Genoa, pur manifestando una certa pericolosità nelle azioni di rimessa, raramente riesce ad eludere la sua guardia. Buona in avvio di ripresa una chiusura in tackle su Spence. Il gol dello svantaggio gli toglie tranquillità e lo rende tremebondo e impreciso in uscita, con i rossoblù che non ne approfittano.

LOVATO 4: subito una chiusura importante su una ripartenza del Genoa. Non riesce ad essere tempestivo sull’improvviso inserimento di Badelj, che controlla e serve l’assist vincente per Retegui. L’unico momento incerto all’interno di un primo tempo sostanzialmente puntuale e preciso. Rovinato da un fallo di mano assurdo all’interno dei sedici metri che regala al Genoa il rigore del vantaggio. 75′ IKWUEMESI 5: venti minuti spesi a farsi trovare spesso in off side e a controllare il pallone fallosamente con il braccio.

BRADARIC 6,5: reattivo, rapido e lucido, serve l’assist a Martegani che regala il vantaggio alla Salernitana. Appena può, scatta per attaccare l’out sinistro e convergere centralmente, costringendo Frendrup e Badelj a commettere due falli d’ammonizione. Il migliore, con Candreva, fin quando il fiato e la gamba hanno retto. 83′ LEGOWSKI S.V.

MARTEGANI 6,5: sulla prima azione di rimessa granata, va a riempire l’area di rigore genoana con un taglio e castiga Martinez. La sua gara, nonostante i ritmi alti, resta lucida per l’intera durata della prima frazione di gioco. Resta in partita fin quando la squadra, subito il gol dello svantaggio, non riesce più a reagire. Anche lui, scarsamente supportato, si spegne gradualmente e lascia spazio a 83′ DANILIUC S.V.

MAGGIORE 5,5: gli ospiti muovono velocemente il pallone e danno pochi punti di riferimento, anche lui in occasione del pari è disorientato e non riesce a coprire la difesa con la sagacia tattica mostrata nei match precedenti. Però è presente in fase di contrasto e non disdegna di indossare i panni di regista ordinato. Nella ripresa esce gradualmente dalla gara, con i centrali difensivi in confusione dovrebbe essere lui a prendere il pallone, per portarlo avanti e fare gioco. Non riesce nell’intento, nel finale sfiora il gol con un inserimento aereo, ma il pallone termina fuori di un soffio.

BASIC 5,5: la sua fisicità si fa sentire nella zona nevralgica del campo, sporca il pallone che dà il via all’azione del vantaggio granata. Continua a fare legna per gran parte del primo tempo, però latitano gli inserimenti e le percussioni dirompenti messi in mostra in passato con la maglia della Lazio. Cinque minuti vivaci ad inizio ripresa, poi la stanchezza e la depressione collettiva lo sottraggono gradualmente dalla contesa 69′ KASTANOS 6,5: i postumi dell’infortunio non sono ancora smaltiti, viene gettato nella mischia quando la squadra è ormai tramortita psicologicamente. In un simile contesto sforna un ottimo pallone filtrante per Candreva che parte in leggero ritardo, prima di incunearsi in area grazie all’assist del laziale ma il suo tiro cross trova lo stinco provvidenziale di Martinez.

TCHAOUNA 6: spesso nel vivo del gioco, si muove sull’intero fronte offensivo, gioca tanti palloni, prova a creare superiorità numerica, fornisce diversi passaggi, ma le sue prestazioni danno sempre la sensazione di essere un po’ frenate e caotiche. Impressione che conferma anche nelle prime battute del secondo tempo. Però a tratti è vivo, una sua iniziativa procura la punizione calciata da Candreva, che è sfortunato e prende la traversa. Prima di ritornare ad alternare giocate potenzialmente interessanti e distrazioni intrise di superficialità. 75′ ZANOLI 6: entra in una fase di gara già compromessa, prova a dare il suo contributo in termini di spinta e di protagonismo, ma è dura emergere in una squadra semi rassegnata e al cospetto di una difesa avversaria ferocemente concentrata.

CANDREVA 7: detta il passaggio a Simy, prima di servire nel corridoio Bradaric che regala un cioccolatino già scartato a Martegani. E’ lui che si assume sempre la responsabilità della giocata che esuli dall’ordinarietà, muovendosi senza palla, facendo partire cambi di gioco e cross diretti nei sedici metri liguri. In un contesto povero di idee e scarsamente competitivo sul piano temperamentale, è uno degli ultimi ad arrendersi, sfiorando il pari su una punizione che si stampa sulla traversa, servendo un ottimo pallone a Kastanos il cui tiro è neutralizzato da Martinez.

SIMY 5,5: perfetta gestione, intrisa di temporeggiamento, del pallone che viene successivamente trasformato nella rete del vantaggio iniziale. Il resto della gara è un campionario di macchinosità, lentezza e scarsa capacità di essere lesto e opportunista all’interno dell’area di rigore rossoblù, come testimonia il tiro che si lascia neutralizzare dal tackle di Bani.

ALL. INZAGHI 5,5: i suoi uomini partono bene, sono raccolti, rapidi nelle ripartenze e trovano immediatamente la rete del vantaggio. Il Genoa sembra in difficoltà ma la squadra non ha la necessaria convinzione per approfittarne e chiudere il match. Sembra la serata giusta, alla pari di un match che appare sotto controllo. La sua difesa si lascia improvvisamente beffare dalla verticalizzazione fulminea del Genoa: il gruppo accusa il colpo, perde la verve iniziale e smette di pungere. Ad inizio ripresa l’errore grossolano di Lovato determina un ulteriore incremento di complessità della partita. La sua squadra entra in una sorta di tunnel senza uscita, le sostituzioni regalano solo qualche spunto di Kastanos e niente altro.