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Multiple concussions are the big concern in football, compared to war-related head trauma, which usually involves one battlefield blast and the impact of the head against a wall, the ground or other hard surface.

James P Kelly neurologo specializzato nel trattamento di veterani e neurologo dei Chicago Bear

La sua vita sembrava scritta da uno sceneggiatore di Hollywood. Il ragazzo più popolare della scuola, il più carino, il più bravo a giocare a football che si affranca da un padre con una personalità ingombrante e che va a giocare prima in un college e poi finisce nella squadra più forte d’America a raccogliere i lanci di Tom Brady, la presenza al Superbowl.

Ma Aaron Hernandez aveva una doppia vita

Il campione con il sorriso e la faccia da figlio di mappina, di giorno, e quello che viveva in una crack house, che era amico di un trafficante di droga, che frequentava puttane da pochi dollari, che aveva una predilezione per le pistole e il consumo di droga, di notte. Fino al giorno in cui hanno trovato morto suo cognato, lui in carcere a vita e poi il suo suicidio avvenuto in cella. E dopo, l’autopsia rivela la vera natura del suo male. Tre lettere che, quando vengono nominate in America tra i giocatori di football, sono sinonimo di sentenza:

CTE – Chronic Traumatic Encephalopathy

In pratica il cervello di Aaron Hernandez, a seguito dei colpi in testa dati e subiti in carriera, era diventato così:

fonte: NY daily news

Il trailer sul suo film lo trovate su Netflix

Nella mente di un killer | trailer

E non è il solo. Todd Heap, un altro giocatore cui avevano diagnosticato la CTE ha accidentalmente investito la figlia di 3 anni.

Todd e Holly Heap

O Junior Seau, altra storia da film: un immigrato samoano che va all’università, entra al college poi nella NFL, diventa a San Diego il monumento più importante della città. Poi ancora i Patriots e la fine della carriera.

E pure della vita. Perché Seau ha deciso di avere come compagni di squadra i suoi fantasmi. Fino a quando si è autoinflitto il placcaggio finale: un colpo di pistola al petto.

fonte: Bleacher Report

La storia del dott. Omalu, il medico nigeriano che ha scoperto che nella CTE le continue commozioni cerebrali fanno produrre una proteina che uccide le cellule cerebrali creando  gravi alterazione dell’umore e del carattere, è splendidamente rappresentata in questo film:

la CTE colpisce anche calciatori e, secondo recenti studi, anche militari di ritorno da Iraq e Afghanistan.

Se vi capita di vederlo il film vi accorgerete come la NFL, spalleggiata dalle fabbriche di materiale tecnico, si sia girata per anni da un’altra parte, ostacolando il suo lavoro, ridicolizzando le sue conclusioni. A seguito di una class action però è stata condannata a pagare una montagna di soldi (500 milioni di dollari) per risarcire i giocatori e le loro famiglie.
Molti di questi hanno deciso di donare il loro cervello in favore della ricerca per la cura della malattia.

Voi lo celebrate per le sue caratteristiche atletiche e il suo talento. Un campione leggendario che oggi riceve l’onore più grande: l’ammissione nella “Hall fo Fame” dei giganti del football americano. Ma il vostro numero 55, il vostro idolo, era anche mio padre e stasera io voglio onorare un’altra sua caratteristica leggendaria: il grande cuore. Perché due sono le parole che hanno segnato tutta la sua vita: passione e amore.

Queste le parole che la figlia di Seau aveva preparato per celebrare l’ingresso postumo di suo padre nella Hall of Fame (salvo poi non essere invitata per timore che da quel palco potesse denunciare l’atteggiamento della lega contro la malattia).

Ecco, non si può morire per la passione e l’amore. Se hai la CTE non sai nemmeno più cosa sono.

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