Home News Il Giro Granata – 17/03/2002, a Cosenza l’ultimo vAgito di Zeman

Il Giro Granata – 17/03/2002, a Cosenza l’ultimo vAgito di Zeman

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cosenza salernitana
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Alfa e omega, la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, così distanti spazialmente ma, contemporaneamente, così vicine nella maggioranza delle parole che formano la più alta caratteristica dell’espressione umana: il linguaggio. Nel calcio, non può esistere nessun binomio più degno di essere un “alfa e omega” di Emiliano Mondonico e Zdenek Zeman.

Due filosofie calcistiche totalmente agli antipodi. Il “Baffo” di Rivolta d’Adda orgogliosamente catenacciaro nel senso più puro del termine, con quell’ossessione nel “prima non prenderle”. Il “Maestro” di Praga, invece, assertore convinto nel cercare il risultato con un gioco spiccatamente offensivo e con l’integralismo tattico più assoluto, attraverso il suo intoccabile 4-3-3.

Entrambi lontani ma, allo stesso tempo, entrambi vicini per la dedizione al lavoro sul campo e per essere entrati, ognuno a suo modo, nel cuore di tutti gli appassionati italiani di calcio a prescindere dal tifo. E anche per aver condiviso nella stagione precedente, la 2000/2001, la stessa panchina. A Napoli, Corbelli scelse prima Zeman ma non gli diede tempo, esonerandolo dopo 6 giornate e quindi chiamò Mondonico. Quest’ultimo restò fino a fine campionato, ma non riuscì a centrare la salvezza, con i partenopei che retrocessero in B.

In questo 17 marzo 2002, Mondonico e Zeman sono uno dinanzi all’altro. Il primo, chiamato a Cosenza dal patron Pagliuso al posto di De Rosa, sta per ora centrando l’obiettivo salvezza, essendo i silani dodicesimi a 33 punti, con un vantaggio di +5 sulla zona calda della classifica. Il secondo era stato voluto a Salerno dal presidente Aliberti per riportare entusiasmo e per sognare il ritorno in Serie A. Dopo una serie di alti e bassi, i granata stavano volando. Quattro successi consecutivi, l’ultimo della serie sette giorni prima all’Arechi proprio contro il Napoli in un derby indimenticabile, avevano portato la Salernitana al quinto posto a quota 44, a -9 dal quartetto Empoli-Como-Reggina-Modena, in fuga da inizio torneo.

Una situazione che pare essere ribaltata in questo Cosenza-Salernitana. Al 36′ Diawara approfitta del primo errore della retroguardia granata per battere Soviero e per andare a riposo col Cosenza in vantaggio. La Salernitana, tutt’altro che disprezzabile nei primi 45 minuti, non può accettare questo verdetto. E infatti al 63′, l’arbitro Nucini di Bergamo decreta il calcio di rigore per atterramento di Vignaroli in area. Dal dischetto, Tedesco spiazza il portiere calabrese Aldegani e pareggia.

Il sorpasso è nell’aria e, nonostante i granata siano in inferiorità numerica per l’espulsione di Cardinale, al 76′ Arcadio, subentrato cinque minuti prima a Babù, riceve un pallone da Tedesco. L’ex Siena non ci pensa due volte, conclusione secca che batte Aldegani e Salernitana in vantaggio.

Finita? No. Il Cosenza si ricorda di essere in superiorità di uomini e all’80’, su un cross di Antonelli, Zaniolo con una splendida sforbiciata realizza il gol del 2-2. Il buon senso calcistico dovrebbe, a questo punto, far accontentare la Salernitana del pari. Ma nel vocabolario di Zeman questo verbo non esiste. Al quarto e ultimo minuto di recupero, Arcadio si conquista una punizione che è una sorta di corner corto dalla sinistra. Vignaroli sta vivendo il suo anno magico in quella stagione. E lo conferma in quella situazione.

Il numero 10 batte, Altomare tocca la sfera quel tanto che occorre per ingannare Aldegani. Non c’è più tempo, la Salernitana espugna il “San Vito” per 3-2 e Fusco e compagni, al triplice fischio, festeggiano…correndo di corsa negli spogliatoi in quanto il terreno di gioco viene invaso dai tifosi cosentini che non certo sono in vena di complimenti.

La Salernitana centra così la quinta vittoria di fila e sale a 47 punti, a -6 dal quarto posto grazie alle sconfitte di Como e Reggina. Il sogno continua. Purtroppo, però, rimarrà solo tale.

COSENZA: Aldegani, Traversa (24′ st. Altomare), Edusei, Tatti (9′ st. Zaniolo), Maldonato, Parisi, Di Sole, Mendil, Diawara, Morrone (32′ st. Giandebiaggi), Antonelli.
A disposizione: Micillo, Paquito, Baldi, Guzzo.
Allenatore: E. Mondonico
SALERNITANA: Soviero, Pierotti (20’ st. Zoro), Cardinale, Fusco, Tamburini, Cherubini, Tedesco, Campedelli, Babù (25’ st. Arcadio), Vignaroli, Bellotto (33’ st. Del Grosso).
A disposizione: Botticella, Gioacchini, Olivi, D’Antoni, Di Deo,.
Allenatore: Z. Zeman
ARBITRO: D. Nucini di Bergamo
RETI: 35’ pt. Diawara (C), 19’ st. Tedesco (S), 31’ st. Arcadio (S), 34’ st. Zaniolo (C), 49’ st. Vignaroli (S)
ESPULSO: Cardinale per somma di ammonizioni
AMMONITI: Cardinale (S), Zaniolo (C), Morrone (C), Maldonato (C), Babù (S), per gioco falloso

Fonte tabellino: zeman.org

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