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Passare lo stesso guaio

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lotito aereo
lotito aereo
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Piscitelli si presentò e mi disse: “Presidè, buonasera, io sono Diabolik“. Lo guardai e gli risposi: “Buonasera, ispettore Ginko”. Diabolik mi chiese se stessi scherzando. “No” gli risposi. E aggiunsi: “Io sto dalla parte delle guardie”. 
Devo però dire che Diabolik, rispetto agli altri, era una persona che aveva capito con chi si scontrava“.

(Lotito Claudio – Interrogazione all’antimafia)

Ci incontriamo con degli ex parenti allaschi. Che in comune con noi hanno la passione popolare, la voglia di appartenere a colori e storia.

Anche loro sono passati da grandi vittorie a grandi sconocchiate a culo a terra.

Perché passare dall’acquisto più caro della storia al rischiare di non avere i palloni non è stato facile: né per loro, né per noi.

Purtroppo (per loro e per noi) siamo stati salvati dal sor Claudio.

Eppure la Lazio non è stata solo lui.

La Lazio è stata anche quella che, a 6 minuti dalla fine di una partita, si stava per ritrovare a muro a muro con la Serie C.

Fino a quando un tale Fiorini non la buttò dentro.

(Stadio stracolmo in una partita di Serie B, vi ricorda qualcosa?)

La Lazio è stata anche un gruppo di pazzi che, durante la settimana, quasi non si parlava. Aveva perfino due spogliatoi (uno per quelli di destra, l’altro per quelli di sinistra) ma in campo, la domenica, si compattava in un corpo solo.

Talmente unito da vincere uno Scudetto.

12 maggio 1974, quando noi laziali democratici vincemmo due scudetti |  Globalist

Oppure la Lazio di un ragazzino quando entrò in prima squadra aveva appena 17 anni. Quello stesso ragazzino che, per intelligenza e forza fisica, sembrava che ne avesse perlomeno il doppio. Per più di un decennio, poi, è stato un maestro nel suo ruolo.

O la Lazio di uno showman prestato al mondo del pallone.

Millenovecento

La Lazio di uno che scommetteva con i compagni se riuscivano a mangiare un Buondì in 30 passi

Signori dice tutto: le scommesse, la Lazio, Roma, il buondì, i rigori,  Sacchi..

Come potete vedere, quindi, la Lazio ha una storia ben più ricca di quanto faccia intendere l’attuale Patron. Non è stata fondata e creata da colui che crede di essere l’ispettore Ginko.

Disclaimer per chi andrà domenica a Roma:

troppo facile prendersela con la tifoseria opposta. Sarebbe davvero troppo semplice.

In realtà io ho un sogno: vedere tutti i settori dello stadio rivolgere un delicato “pensiero” all’ispettore che bivacca in Tribuna d’onore.

Perché, inutile girarci intorno, in comune abbiamo lo stesso guaio passato.

Buona visione, ovunque voi siate.