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Veseli, un jolly a caccia del riscatto a Salerno

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  • Frederic Veseli, versatile difensore svizzero-albanese, rappresenta il jolly di retroguardia a disposizione  di mister Fabrizio Castori. Ventotto anni da compiere a novembre, il neo granata ha indossato la maglia della nazionale albanese  in 27 occasioni, dopo aver collezionato una sessantina di presenze nelle nazionali giovanili elvetiche.

I suoi primi calci ad un pallone risalgono ai tempi della militanza nelle due formazioni giovanili di Manchester; esperienze comprese nell’intervallo temporale 2009-2013.

Nella stagione 2015-2016, Veseli fa ritorno nella terra che gli ha dato i natali, la Svizzera, per indossare la maglia del Lugano, squadra del massimo campionato rossocrociato guidata da Zednek Zeman. Il tecnico boemo, che non ha mai ripudiato la linea difensiva a quattro, lo utilizza da centrale ma anche da terzino su entrambe le corsie esterne.

Un campionato sostanzialmente positivo (33 presenze) e le porte del calcio italiano che si spalancano grazie all’interessamento dell’Empoli. Martusciello, tecnico dei toscani, lo impiega in un duplice ruolo: terzino destro e centrale in una linea a quattro. Inizio discreto, poi le sue prestazioni registrano incertezze che gli fanno perdere terreno, al punto da costringerlo alla sosta in panchina, determinata anche dalle prove convincenti delcollega Laurini. La stagione si conclude con la retrocessione in B della compagine toscana.

L’annata 2017-2018 vede il ragazzo di Renens ancora protagonista ad Empoli, dove, alle dipendenze di Vivarini e con Donnarumma e Caputo compagni d’avventura, parte con il proposito di dimenticare l’amarezza per la massima serie svanita. L’ex tecnico dell’Ascoli lo impiega come centrale leggermente defilato (centrodestra e centrosinistra) in un assetto a cinque. La squadra viaggia nelle zone alte della classifica, ma patron Corsi, insoddisfatto, esonera Vivarini e si affida all’esperienza di mister Andreazzoli. I toscani innestano le marce giuste e stravincono meritatamente il campionato. Veseli viene utilizzato stabilmente da centrale difensivo, poi è costretto ai box per alcune settimane a causa di un fastidioso infortunio muscolare, prima di riconquistare il posto da titolare nelle battute finali del torneo e festeggiare con i compagni il ritorno in serie A.

L’anno successivo, campionato 2018-2019, Andreazzoli, confermato sulla panchina empolese, decide di assegnare al neo granata le funzioni di terzino sinistro in una retroguardia a quattro. I toscani navigano nei bassifondi della classifica, ed allora la società esonera il tecnico ed affida il timone della squadra a mister Giuseppe Iachini.

L’ex mediano di Ascoli e Palermo imposta la fase passiva su un progetto tattico basato sulla difesa a tre, all’interno della quale Veseli opera da marcatore schierato ai lati della guida del reparto.

Alti e bassi per il ventottenne nazionale albanese, ma il suo percorso professionale continua ad Empoli nella stagione 2018-2019. I propositi bellicosi del presidente Corsi, da tradurre in una nuova scalata alla massima serie italiana, vengono consegnati nelle mani di Cristian Bucchi. L’ex centravanti del Napoli  assegna al disciplinato Frederic, inizialmente promosso con i gradi di capitano, il compito di presidiare la fascia destra.

La squadra non decolla, fatica a mantenere le premesse narrate dall’ ambizioso mercato estivo, a pagare è il giovane trainer romano. I risultati non migliorano con l’ingaggio di Alessandro Muzzi, mentre Veseli continua ad agire da terzino con risultati non entusiasmanti.

Il resto è storia recente, con il ragazzo che alla fine del 2019 si trasferisce in Francia per indossare la maglia del Le Mans, squadra di seconda divisione. Cinque partite al suo attivo, ancora una volta da terzino sulle due fasce, prima dell’interruzione forzata del campionato a causa della pandemia innescata dal coronavirus.

L’approdo a Salerno, formalizzato con un accordo biennale, rappresenta per Veseli la possibilità di misurarsi nuovamente con il calcio italiano.

Dal punto di vista tecnico, il difensore albanese offre il meglio del repertorio quando ha la possibilità di esprimere la sua reattività di marcatore su riferimenti offensivi precisi. Dotato di discreta rapidità, punta molto sull’anticipo e sulla riduzione delle distanze che lo separano dagli attaccanti rivali. In una difesa a tre, non di rado si stacca dalla linea per aggredire gli avversari che dettano il passaggio sulla trequarti.

Meno sicuro, invece, quando agisce da centrale in una difesa a quattro o da terzino. La lettura delle situazioni di gioco e la scelta dei tempi di intervento palesano degli evidenti limiti, legati probabilmente ad una sicurezza nei propri mezzi non ancora consolidata e ad una difficoltà a conservare attenzione e serenità nel corso degli interi novanta minuti. In sostanza, per esprimersi al meglio delle sue capacità, il ragazzo necessita di un importante lavoro di filtro della mediana che, sporcando le geometrie avversarie, lo aiuti ad aggredire gli attaccanti impossibilitati ad agire su palla scoperta.