Home Schede Tecniche I cambi della ripresa e la voglia di primato cancellano lo scialbo...

I cambi della ripresa e la voglia di primato cancellano lo scialbo primo tempo dei granata

A fare la differenza è la diversa interpretazione dello stesso sistema di gioco

640
0
lavagna tattica
lavagna tattica
Tempo di lettura: 4 minuti

Dopo un primo tempo tecnicamente scialbo e tatticamente approssimativo, Castori getta nella mischia Djuric e Cicerelli, ribalta lo svantaggio iniziale e conquista la vetta della classifica, in attesa che si completi il turno con le gare di questa sera.

SCHIERAMENTI DELLE DUE SQUADRE: SALERNITANA RISPOLVERA IL ‘4-4-2’, L’ENTELLA SI AFFIDA AL ‘4-3-1-2’

I granata abbandonano il ‘3-5-2’ visto all’opera a Frosinone e si ripresentano sul terreno di gioco con due linee di quattro elementi e due attaccanti. Le novità rilevanti di formazione sono rappresentate dalla presenza di Gondo al fianco di Tutino, e da quella di Anderson come quarto di centrocampo a sinistra. L’Entella, ultimo in classifica e destabilizzato nel morale, vara la linea giovane, schiera Nizzetto nell’inedito ruolo di play maker ed affida alla coppia De Luca-Mancosu le sue velleità offensive.

CASTORI PROVA AD AVERE LA MEGLIO CON LA FANTASIA DI ANDERSON, VIVARINI NEUTRALIZZA IL BRASILIANO E FA VALERE LA SUPERIORITA’ NUMERICA IN MEZZO AL CAMPO

Il tecnico granata si affida all’estro del sudamericano, ma il collega ‘ligure’ intuisce le sue intenzioni e crea una vera e propria gabbia asfissiante intorno all’ex calciatore della Lazio. Il terzino destro Cleur aggredisce alto il fantasista brasiliano, con Settembrini e Nizzetto pronti a raddoppiare e triplicare la marcatura, a sbarrargli la strada quando prova ad accentrarsi per infilarsi tra le maglie ospiti o per cambiare il fronte del gioco. Questa soluzione offensiva, pertanto, viene inaridita in fretta, anche perché la densità creata intorno ad Anderson, fino a renderlo improduttivo, non viene sfruttata da Gondo e Tutino che stentano a trovare l’intesa e il fraseggio necessari a capitalizzare gli spazi disponibili. L’attaccante ivoriano finisce spesso in fuorigioco, mentre l’ex cosentino solo in un’occasione riesce ad attaccare lo spazio alle spalle di Cleur e ad arrivare sulla linea di fondo per crossare minacciosamente nei sedici metri. Inoltre due cambi di gioco dello stesso Tutino risultano infruttuosi, Con Casasola e Kupisz che palesano scarsa qualità nei loro tentativi di sfondare lungo la corsia di destra.

La gara della Salernitana, però, appare abbastanza sofferta anche in fase passiva. L’Entella infatti, con il suo rombo in mediana e la mobilità delle due punte, impone una netta superiorità numerica nella zona nevralgica del campo, anche perché il ‘4-4-2’ granata continua ad essere poco aggressivo e facilmente aggirabile, alla stregua di quello registrato nella prima parte del campionato. Di Tacchio e Schiavone, scarsamente coadiuvati da Kupisz e Anderson, ma anche da una linea difensiva troppo compassata, subiscono una sorta di torello che strema e toglie lucidità in fase di costruzione. La manovra ospite trova diversi spazi sul versante destro, dove Cleur e Settembrini godono di discreta libertà, soprattutto sugli sviluppi del giropalla attivato da sinistra. La stanchezza di Schiavone e le difficoltà della fase difensiva granata appaiono lampanti quando l’ex cesenate, sul finire della prima frazione di gioco, scivola, perde palla e innesca la ripartenza degli ospiti, i quali sono ulteriormente favoriti dalla cattiva copertura preventiva della linea difensiva granata troppo bassa; per Mancosu è un gioco da ragazzi entrare in area di rigore e superare con un morbido ‘scavetto’ l’incolpevole Belec.

SECONDO TEMPO: CASTORI CORRE AI RIPARI, INSERISCE CICERELLI E DJURIC AL POSTO DEGLI SPENTI ANDERSON E GONDO, ED ORDINA ALLA LINEA DIFENSIVA DI GIOCARE PIU’ ALTA. LE DUE MOSSE RISULTERANNO DETERMINANTI

L’Entella ha speso tanto nella prima frazione di gioco, Vivarini sa che dovrà affrontare un secondo tempo intriso di sofferenza, soprattutto dopo gli ingressi in campo di Djuric e Cicerelli. Il tecnico chiavarese toglie Nizzetto dalla contesa ed inserisce il più arcigno e tattico Paolucci. Chiaro è l’intento di limitare al minimo i rischi e di avere sul prato un recuperatore di palloni più efficace.

Neanche il tempo di organizzarsi e studiare i nuovi scenari tattici ed il neo entrato Cicerelli, attivato immediatamente sulla corsia mancina, supera la tardiva opposizione di Settembrini, elude il ritorno di Cleur e regala un invitante pallone a Tutino, che non ha difficoltà a superare il portiere Rossi con un implacabile colpo di testa. Un altro aspetto da evidenziare all’interno della dinamica tattica che ha favorito il pareggio granata è la posizione in partenza dell’ex attaccante cosentino, che va a collocarsi alto a sinistra per tenere basso Cleur ed impedire a quest’ultimo di aggredire in fretta Cicerelli.

L’atteggiamento offensivo più vivace ed incisivo della Salernitana è figlio anche della maggiore aggressività, rispetto al primo tempo, esibita dalle due linee di difesa e centrocampo. Strategia che complica vistosamente il palleggio degli ospiti, i quali accusano il colpo dal punto di vista psicologico e iniziano a palesare difficoltà atletiche dopo quarantacinque minuti molto dispendiosi. La superiore aggressività granata, che può contare anche sulla lucida e solida regia del neo entrato Dziczek, consente agli uomini di Castori di rubare palla più in fretta e rendersi sempre insidiosi di rimessa. Casasola e Lopez accompagnano l’azione con maggiore frequenza, Djuric lavora ottimamente da pivot, Cicerelli rincula e riparte, mentre Tutino detta imprevedibili verticalizzazioni oppure, servito tra le linee, si rende protagonista di numerosi spunti personali che gettano nel panico Poli e compagni. In questo scenario tattico nasce la giocata verticale dell’attaccante napoletano, abile a disorientare Poli che è costretto ad atterrarlo in area. Sul dischetto tocca alla freddezza di Djuric completare la rimonta.

VIVARINI PROVA A RECUPERARE IL MATCH ATTINGENDO DALLA PANCHINA. LA SALERNITANA RESTA COMPATTA ED AGGRESSIVA, NON RISCHIA NULLA E CONTINUA A PUNGERE.

La parte finale del match, caratterizzata da ben tre cambi offensivi effettuati da Vivarini – che si aggiungono al trequartista Schenetti entrato ad inizio ripresa – è avara di soddisfazioni per la compagine ligure. La Salernitana non commette l’errore di indietreggiare e difendersi a ridosso dei propri sedici metri. Aya e Gyomber mantengono la linea alta, Di Tacchio e Dziczek corrono su tutti i palloni e mordono i polpacci avversari, Cicerelli e Kupisz aiutano a fare densità, Djuric gioca spesso sotto la linea della palla e fa valere la sua fisicità. L’Entella ci prova, ma deve misurarsi con una squadra che non ha nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire il primato, in attesa delle partite delle concorrenti. A procurare qualche piccola apprensione sono i venti minuti abbondanti di gara di Veseli, entrato in campo al posto di Lopez. L’albanese è apparso spesso insicuro, impreciso e intempestivo negli interventi, quasi in deficit di autostima e rabbia agonistica. I compagni hanno saputo rimediare, però sarà importante recuperare psicologicamente il ragazzo, che, lo ricordiamo, ha al suo attivo una cinquantina di presenze nel campionato di serie A italiano.

La Salernitana si riappropria della testa della classifica, si accomoda in poltrona per seguire, in serata, la risposta sul campo della concorrenza. Da domani, in questo torneo di B che non concede tregua, sarà già tempo di pensare alla trasferta di Venezia. Un altro ostacolo significativo, ma anche un banco di prova per sondare la consistenza dei sogni cullati dal gruppo e dalla tifoseria granata.